La gravidanza rappresenta un viaggio di nuove sensazioni, scoperte e meraviglia; è anche un percorso complesso che crea cambiamenti e a volte anche turbamenti nel corpo e nella mente della donna.
Siamo abituati a concentrare la nostra attenzione sul benessere del corpo in gravidanza: è importante che tutto vada come ci si aspetta, che il bambino cresca e che il decorso dei nove mesi segua la sua fisiologica evoluzione.
Parallelamente è rilevante allo stesso modo avere a mente il benessere emotivo della mamma che in questa fase di vita vive profondi cambiamenti: da un punto di vista biologico gli ormoni contribuiscono a modificare corpo e umore, da un punto di vista affettivo la donna è chiamata a costruirsi un nuovo ruolo, quello di mamma, ruolo che va ad integrarsi e non a sostituire le altre sfaccettature identitarie di donna, figlia, compagna/moglie, lavoratrice, etc.
La futura mamma si ritrova a crearsi aspettative sul suo futuro ruolo, ma anche sul proprio bambino: il processo di immaginazione porta con sé la spinta di energia positiva del disegnare gli scenari del futuro su tanti aspetti della nuova vita come famiglia, dopo la nascita del proprio bambino.
Le aspettative e l’immaginazione possono generare anche paure su ciò che accadrà: paura di non essere all’altezza del ruolo di genitore, paura per il radicale cambiamento dei ritmi di vita e della quotidianità, incertezza rispetto al nuovo equilibrio che dovrà crearsi all’interno della coppia, dubbi sulle scelte da prendere come coppia genitoriale rispetto alle decisioni educative.
Nonostante tutto questo sia perfettamente in linea con la fisiologia di ciò che la gravidanza rappresenta a 360°, le mamme non sempre si sentono legittimate nel provare queste emozioni ambivalenti. È perciò importantissimo accogliere qualunque vissuto della futura mamma come lecito, empatizzare con le sfumature emotive che una donna può provare e questo è compito degli operatori che seguono e accompagnano la donna in questo viaggio, è compito delle persone significative che vivono e stanno quotidianamente accanto alle mamme ed è anche compito per le mamme stesse di volersi bene e di prendersi cura del proprio sentire emotivo.
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