Non è solo nelle tue emozioni: le radici biologiche della depressione in gravidanza
- Maria Grazia Di Benedetto
- 6 feb
- Tempo di lettura: 3 min

La mente e il corpo, un equilibrio delicato
Le malattie psichiatriche sono spesso viste come problemi della mente, ma in realtà sono profondamente intrecciate con il corpo. Fattori biologici, genetici e ambientali giocano tutti un ruolo nel mantenere il nostro equilibrio emotivo.
Tuttavia, la vita è fatta di transizioni, e il nostro corpo reagisce a ciascuna di esse con un sofisticato adattamento biologico. Periodi di grande cambiamento fisiologico, come la pubertà, la gravidanza e la menopausa sono accompagnati da variazioni ormonali e immunitarie che possono influenzare il benessere psicologico e aumentare la vulnerabilità a disturbi come la depressione.
La gravidanza, in particolare, rappresenta un periodo di intensa trasformazione, con modificazioni fisiologiche necessarie per sostenere la crescita del bambino, ma che possono anche avere un impatto sull'equilibrio emotivo della futura mamma. Durante la gravidanza infatti, il corpo femminile subisce un vero e proprio "sconvolgimento" biologico. Gli ormoni della riproduzione, come estrogeni e progesterone, aumentano notevolmente, influenzando non solo il sistema riproduttivo, ma anche il cervello e il sistema immunitario. Anche il metabolismo e la funzione cardiovascolare vengono modificati per sostenere il feto in crescita. Tutti questi cambiamenti sono fisiologici, ma per alcune donne possono rappresentare una sfida per la salute mentale.
Alterazioni biologiche e depressione in gravidanza
Non tutte le donne incinte sperimentano sintomi depressivi, ma la ricerca ha individuato alcune alterazioni biologiche che possono contribuire all'insorgenza della depressione in gravidanza. Tra queste troviamo:
squilibri ormonali: fluttuazioni nei livelli di estrogeni e progesterone possono influenzare i neurotrasmettitori cerebrali coinvolti nella regolazione dell'umore, come la serotonina e la dopamina;
variazioni nel metabolismo del cortisolo: il cortisolo, noto come "ormone dello stress", viene regolato in modo diverso durante la gravidanza, con un forte incremento e, in alcune donne, queste variazioni possono predisporre a una maggiore vulnerabilità emotiva;
cambiamenti nel microbiota intestinale: la composizione dei batteri intestinali, che influenzano anche la salute mentale, subisce delle modifiche durante la gravidanza;
alterazioni del sistema immunitario: durante la gestazione, il corpo deve trovare un equilibrio tra la protezione della madre e la tolleranza del feto. Per farlo, il sistema immunitario subisce una serie di adattamenti, tra cui riduzione dell'infiammazione sistemica per evitare il rigetto del feto. In questo contesto, alcune ricerche suggeriscono che un'eccessiva produzione di citochine pro-infiammatorie, ovvero molecole che attivano la risposta immunitaria, possa interferire con i neurotrasmettitori e favorire sintomi depressivi.

Una maggiore consapevolezza per una gravidanza serena
Comprendere che la depressione in gravidanza non è solo una questione psicologica, ma anche biologica, può aiutare a ridurre lo stigma e migliorare il supporto alle future mamme. Monitorare il benessere psicologico, insieme a quello fisico, dovrebbe essere una priorità durante la gravidanza, con l'obiettivo di garantire serenità sia alla madre che al bambino. La buona notizia è che esistono strategie per affrontare questi cambiamenti, dal supporto psicologico all'adozione di stili di vita sani, per affrontare con maggiore consapevolezza questo straordinario viaggio verso la maternità. Tuttavia, la ricerca scientifica continua a perseguire l’obiettivo di identificare dei fattori biologici che possano essere utili sia a identificare precocemente le donne a maggior rischio di sviluppare una sintomatologia sia come target su cui intervenire mediante specifiche terapie, e importanti ulteriori avanzamenti sono da aspettarsi nei prossimi anni. Studi come lo studio PRESeNT permettono di raccogliere preziosissime informazioni per migliorare in futuro la salute delle donne e anche dei loro bambini, grazie alla collaborazione fondamentale e inestimabile di partecipanti volontarie.
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