La gravidanza e la nascita di un bambino rappresentano un momento caratterizzato dalla presenza di grandi cambiamenti sia di natura fisica che psico-sociale e numerose sfide nella vita della donna e dell’intera famiglia. I genitori devono affrontare elevati livelli di stress e molte difficoltà, ed è quindi comprensibile come molte mamme e molti papà si ritrovino a sperimentare difficoltà di natura emotiva. Tra queste, la più comune è la depressione.
Si definisce depressione perinatale, la depressione che si presenta durante la gravidanza e durante il primo anno di vita del bambino. Spesso insorge proprio in gravidanza e, se non adeguatamente riconosciuta e trattata, si protrae anche dopo la nascita del bambino. Nel corso della gravidanza e del primo anno di vita del bambino, infatti, più di una donna su 10 soffre di depressione. Alcune donne hanno precedentemente sperimentato depressione nel corso della loro vita, mentre per molte altre questo rappresenta il primo episodio.
I sintomi della depressione perinatale possono variare ma spesso includono il sentirsi tristi per la maggior parte del tempo e avere poco interesse nello svolgere attività prima ritenute piacevoli. Alcuni sintomi fisici come alterazioni nell’appetito e nel ritmo sonno-veglia, difficoltà di concentrazione, stanchezza e mancanza di energia possono essere facilmente confusi con manifestazioni fisiche associate alla gravidanza e al postpartum, ed è per questo che non sempre è facile riconoscere i sintomi della depressione perinatale. Inoltre, le donne stesse a volte sono riluttanti nel riferire difficoltà e sintomi di tristezza, perché questi si scontrano con la rappresentazione sociale stereotipata della maternità come momento di esclusiva gioia. Ecco perché, nonostante la gravidanza e il postpartum rappresentino un periodo di maggiore vulnerabilità per l’insorgenza di disturbi mentali e la depressione sia molto comune, moltissime donne purtroppo non vengono identificate, oppure vengono identificate troppo tardi, quando i sintomi depressivi sono ormai diventati particolarmente significativi.
Esistono una serie di fattori di rischio che aumentano la probabilità che una donna possa sperimentare depressione durante il periodo perinatale. Tra questi: una storia precedente di depressione, ansia, o di altra psicopatologia, la mancanza di supporto da parte della rete famigliare/sociale, una relazione conflittuale o non supportiva con il partner, una gravidanza non desiderata o caratterizzata da complicazioni, la presenza di eventi particolarmente stressanti o traumatici nella vita della donna e difficoltà socio-economiche.
Le ricerche ormai hanno ampiamente dimostrato come la depressione perinatale, soprattutto se cronica e non adeguatamente trattata, possa avere degli effetti negativi a lungo termine non solo sulla qualità della vita della donna ma anche sullo sviluppo del suo bambino e della loro relazione. Ecco perché, in caso di necessità, è molto importante chiedere aiuto, per esempio al proprio medico curante, al consultorio di riferimento o ai centri specializzati nella salute mentale perinatale. Questi saranno infatti in grado di fornire supporto in questo periodo e indicare il percorso migliore da seguire per poter stare meglio. Con l’aiuto ed il trattamento adeguato, la maggior parte delle donne riesce infatti a superare la depressione perinatale in tempi brevi. Prendersi cura di sé è il primo passo per tutelare il proprio benessere e quello del proprio bambino.
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