Maltrattamento infantile: effetti sulla salute fisica e mentale durante la vita
Le esperienze di maltrattamento infantile sono definite come un’esposizione ad una forma di abuso fisico, sessuale, psicologico o trascuratezza prima dei18 anni.
Ogni anno milioni di bambini sono vittime di forme diverse di maltrattamento e trascuratezza, con una prevalenza stimata tra il 12.7% e il 26.7%. Questa prevalenza rappresenta, con ogni probabilità, una sottostima della reale incidenza del fenomeno, dato che molti casi non vengono riportati.
La letteratura ha ormai ampiamente dimostrato che le esperienze di maltrattamento infantile possono avere delle conseguenze negative sulla salute fisica e mentale a lungo termine. Per esempio, le persone che hanno sofferto di maltrattamento infantile hanno un maggior rischio di sviluppare disturbi mentali durante la vita, come ad esempio depressione, disturbo bipolare, abuso di sostanze, psicosi e disturbi di personalità. Le esperienze di maltrattamento infantile sono associate anche ad un maggior rischio di sviluppare problematiche di salute fisica, come ad esempio disturbi cardiovascolari, diabete di tipo 2, asma e cancro, con una generale riduzione nell’aspettativa di vita.
Diversi meccanismi biologici sono coinvolti in questo aumentato rischio di sviluppare problematiche di salute psico-fisica. Tra questi, una maggiore infiammazione nel corpo, il che denota un’aumentata attivazione del sistema immunitario; alterazioni nel funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), il sistema che si attiva in caso di stress, e conseguenti alti livelli di cortisolo, l’ormone che viene rilasciato durante le situazioni stressanti; meccanismi genetici ed epigenetici (modificazioni nell’espressione del DNA in seguito all’esposizione ad esperienze ambientali) e cambiamenti nel funzionamento e nella struttura del cervello.
Maltrattamento infantile: effetti sulle generazioni successive
Le esperienze di maltrattamento infantile non hanno solo un impatto a lungo termine sulla salute dell’individuo che ne è vittima, ma possono avere anche effetti sulle generazioni successive. Infatti, le persone che soffrono di maltrattamento durante l’infanzia sono maggiormente a rischio di avere figli che diventano anch’essi vittima di esperienze di maltrattamento (spesso perpetrati non tanto dalle madri stesse ma da altri adulti all’interno o al di fuori della famiglia o dai coetanei) e che sviluppano problematiche emotive o comportamentali durante l’infanzia e l’adolescenza.
Diversi meccanismi biologici sono implicati in questa trasmissione del maltrattamento alle generazioni successive, e alcuni di questi agiscono già a partire dalla gravidanza, attraverso cambiamenti nell’ambiente uterino e nell’espressione del DNA. Molti meccanismi psicologici sono anch’essi coinvolti; per esempio, le donne che hanno avuto un’esperienza di maltrattamento infantile possono avere più difficoltà nella relazione e interazione con i propri bambini.
Nonostante queste evidenze, è importante sottolineare che non sempre il maltrattamento infantile ha delle conseguenze negative sulle generazioni successive. Molte donne che hanno sofferto di maltrattamento infantile hanno infatti figli che non sperimentano a loro volta stress, maltrattamento o disturbi mentali. E’ quindi importante comprendere meglio come l’esperienza di maltrattamento infantile materna e le problematiche emotivo-comportamentali dei bambini siano collegate, e identificare quali fattori sono coinvolti e possono quindi diventare il focus di interventi preventivi.
Potenziali fattori coinvolti nella trasmissione del maltrattamento infantile da una generazione all’altra
Nel 2022, abbiamo condotto una revisione sistematica della letteratura, volta proprio ad identificare i fattori più importanti coinvolti nell’aumentato rischio di sviluppare problematiche emotivo-comportamentali nei figli delle donne che hanno sofferto di maltrattamento durante l’infanzia. La letteratura ha evidenziato la presenza di fattori di natura diversa. I fattori più importanti coinvolti sono: la salute mentale materna nel periodo perinatale, lo stile di attaccamento materno e le pratiche genitoriali famigliari.
La salute mentale materna è risultata essere uno dei fattori più importanti in questo contesto. La depressione materna nei primi tre anni di vita del bambino svolge infatti un ruolo chiave nella possibilità che le esperienze materne di maltrattamento possano avere un impatto sullo sviluppo del bambino. Infatti, le donne che hanno sofferto di maltrattamento infantile hanno un maggiore rischio di sviluppare depressione antenatale e postnatale, e la depressione perinatale aumenta in sé il rischio che i bambini possono essere esposti a esperienze di maltrattamento infantile e possano sviluppare problematiche emotivo-comportamentali durante l’infanzia e l’adolescenza. La depressione perinatale rappresenta quindi una sorta di veicolo per la trasmissione intergenerazionale del maltrattamento. Per questo motivo, il periodo perinatale rappresenta un periodo molto importante per la possibilità di sviluppare interventi preventivi volti a promuovere la salute mentale delle donne e dei loro bambini.
Un altro fattore importante è lo stile di attaccamento materno. Uno stile di attaccamento insicuro si sviluppa quando il bambino, nei primi mesi e anni di vita, percepisce che la sua figura di riferimento non è disponibile o responsiva. Lo stile di attaccamento sviluppato durante l’infanzia ha un impatto a lungo termine su come l’individuo poi costruisce le relazioni durante la vita adulta, incluso quella con i propri figli. Le donne con una storia di maltrattamento infantile hanno un maggior rischio di sviluppare attaccamento evitante (un tipo di attaccamento insicuro), il che a sua volta è associato ad un maggior rischio che i propri figli sviluppino anch’essi un attaccamento insicuro, con una conseguente maggiore probabilità di sviluppare poi problematiche emotivo-comportamentali. Al contrario, un attaccamento materno sicuro può ridurre il rischio che i bambini sviluppino problematiche nello sviluppo. Per questo, è di assoluta importanza lavorare con le donne per migliore la relazione con i propri bambini, per minimizzare i possibili effetti negativi del maltrattamento infantile sullo sviluppo del bambino.
Infine, lo stile genitoriale rappresenta un altro fattore importante. Gli individui che hanno sofferto di maltrattamento infantile hanno una maggiore probabilità di adottare pratiche genitoriali meno ottimali, come ad esempio l’uso di uno stile parentale ostile e una disciplina severa, tutte pratiche che aumentano ulteriormente il rischio che i bambini sviluppino comportamenti aggressivi. Al contrario, uno stile genitoriale positivo come ad esempio uno stile altamente sensibile, coinvolto, stimolante e centrato sui bisogni del bambino, promuove il benessere mentale del bambino stesso. Ecco perché è importante promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza di uno stile genitoriale sensibile e positivo per lo sviluppo e il benessere del bambino a lungo termine.
Recentemente le ricerche hanno evidenziato il ruolo di altri possibili fattori nella relazione tra l’esperienza materna di maltrattamento infantile e le problematiche emotivo-comportamentali del bambino. Tra questi, le ricerche sottolineano il ruolo della dieta materna, a partire della gravidanza e della dieta del bambino durante l’infanzia, entrambi fattori importanti per lo sviluppo a lungo termine del bambino. Un altro fattore importante è il ruolo del padre nell’ambiente famigliare. La presenza di un padre supportivo ha infatti in primis un ruolo protettivo nei confronti della salute mentale materna, riducendone per esempio il rischio di depressione antenatale e postnatale, il che ha di per sè un impatto positivo sullo sviluppo del bambino. D’altra parte il coinvolgimento positivo del padre nell’accudimento del bambino ha un effetto positivo diretto sul bambino stesso, promuovendone per esempio lo sviluppo del linguaggio durante l’infanzia, e riducendo il rischio di sintomi depressivi e comportamenti delinquenziali durante l’adolescenza.
Quindi, migliorare il coinvolgimento paterno e la sua relazione con il bambino sono tutti fattori che hanno un potente effetto protettivo sulla salute mentale sia della mamma che del bambino.
In conclusione, il maltrattamento infantile può avere effetti negativi a lungo termine non solo sulla salute dell’ individuo che ne è vittima ma anche su quella delle generazioni successive. Per questo è importante lavorare con interventi preventivi sui possibili fattori e meccanismi coinvolti nell’associazione tra maltrattamento infantile materno e maggiore rischio di sviluppare problematiche emotivo-comportamentali nei bambini, per promuovere il benessere delle mamme e dei loro bambini.
Se vuoi leggere l’articolo completo, consulta la rubrica perinatale Perinatal Journey, curata dalla Dott.ssa Alessandra Biaggi sul magazine digitale Inspire the Mind.
Comments